Tesi Magistrale

La realizzazione di una tesi magistrale in Management e Finanza consiste in un lavoro ambizioso che rappresenterà il “biglietto da visita” con cui entrare nel mondo del lavoro. Tale tesi prevede, dopo un approfondimento teorico, la realizzazione di una ricerca applicata, con l’obiettivo di sviluppare ulteriori conoscenze specialistiche nel candidato e di redigere un’eccellente tesi, capace di raggiungere il massimo della valutazione in seduta di laurea e di destare il massimo interesse nella prospettiva delle imprese che valuteranno il profilo del laureato.

Processo di Sviluppo di una tesi

Si consiglia vivamente, dopo aver letto le informazioni contenute in queste pagine e dopo l’assegnazione della tesi, di leggere con attenzione questa pagina in modo da risolvere a monte molti dubbi . La tesi dev’essere auspicabilmente richiesta al docente con ampio anticipo; consiglio di iniziare a pensare alla tesi e all’argomento a due/tre esami dalla laurea.  

Start-up della tesi

Nella fase di start up del lavoro di tesi vi sono alcune attività "obbligatorie" e altre fortemente consigliate. Qui di seguito vengono descritte sinteticamente sia le une che le altre.

1) E' necessario essere iscritti al Dipartimento in qualità di tesisti. Lo status di "laureando", infatti, consente di ottenere alcuni servizi specifici (disponibilità di spazi per lo studio individuale, accesso all'aula informatica, accessi Internet, ecc.) 

2) E' opportuno scegliere un tema d'interesse condiviso con il docente.

3) Una volta individuato l'argomento d'interesse è necessario in primis andare a ricevimento dal docente in modo da ricevere l’assegnazione dell’argomento e, quindi, avviare il lavoro di tesi realizzando una ricerca bibliografica ad ampio spettro, consultando tutte le possibili fonti informative, fisiche e virtuali. La biblioteca dell’Unical offre inoltre molte banche dati on-line disponibili (a cui avere accesso da qualsiasi Pc di ateneo – i.e. quelli disponibili nella biblioteca stessa – oppure ricevendo una password da casa propria: proxy server).

Dopo aver ultimato la fase di prima ricerca bibliografica si procede alla prima definizione dell'indice con il docente.

Prerequisiti

Dato che, in generale, è preferibile condurre un lavoro di tesi articolato in una prima parte teorica e di rassegna della letteratura e in una seconda parte empirica, lo studente dovrebbe possedere le seguenti conoscenze:

- capacità di ricerca e navigazione su internet e sulle risorse disponibili presso la biblioteca oppure biblioteca on-line;

- statistica di base (media, mediana, deviazione standard e regressioni);

- lingua inglese (la maggior parte dei testi e articoli sono in inglese);

- capacità informatiche (uso di word, excel e power point).

Sviluppo della tesi

Le fasi di sviluppo della tesi non sono "standardizzabili", in quanto variabili in funzione del genere di tesi prescelto, disegno di ricerca, della verifica empirica, ecc. 

Ciononostante vi sono alcune attività che certamente coinvolgono tutti i laureandi. Qui di seguito vengono brevemente descritte.

a) Lettura preliminare del materiale bibliografico. Questa prima lettura è utile a classificare il materiale in funzione delle diverse parti del lavoro in cui sarà successivamente utilizzato. Tanto più l'indice è stato definito in modo analitico, tanto più sarà agevole (e utile) classificare il materiale bibliografico. Due avvertenze. La definizione dell'indice cambia in funzione del grado di conoscenza sull'argomento da sviluppare. In seguito alla prima lettura quindi potreste decidere di cambiare la struttura e quindi rivedere le scelte di classificazione......così va la vita: il cambiamento non è l'eccezione, ma la regola. Il processo di definizione dell'indice e di lettura e schedatura del materiale è quindi ricorsivo. Inoltre, ogni articolo o lettura sul tema della tesi contiene - in genere - una copiosa bibliografia che rende possibile la cosiddetta "ricerca a cascata", ossia il continuo arricchimento della bibliografia alla ricerca dei testi di riferimento sull'argomento - quelli citati da tutti (o quasi) gli autori che hanno scritto sul tema della tesi. Seconda avvertenza. Lo stesso articolo o libro può contenere dati e informazioni utili in più capitoli. In questo caso un buon sistema di post-it con l'indicazione dei capitoli e dei paragrafi sui quali utilizzare il materiale in esame aiuta ad orientarsi. Utilizzando articoli in Pdf (formato Acrobat) scaricati da internet, si consiglia vivamente di salvarli rinominandoli nel seguente modo: cognome dell’autore (oppure del primo autore e poi scrivere et al. … ossia "ed altri"), l’anno e il titolo, indicando alla fine la sigla WP se si tratta di un working paper oppure senza indicare niente se si tratta di un articolo pubblicato su una rivista (Journal), ossia già accettato dalla comunità scientifica.

b) sviluppo della tesi. Pur essendo difficile immaginare uno standard di struttura o indice del lavoro si suggerisce di svolgere la tesi articolandola in tre capitoli. Ad esempio, la tesi potrebbe essere articolata nel seguente modo:

1. un primo capitolo di definizione del concetto e di identificazione/descrizione dei modelli teorici. E’ un primo capitolo di inquadramento concettuale del tema, secondo una logica che passa dal "generale" al "particolare". Il primo capitolo si deve concludere con la definizione della domanda di ricerca che sarà approfondita empiricamente nel terzo capitolo. Importante usare tabelle e figure di sintesi, anche solo per rappresentare nessi di causa-effetto fra variabili.

2. un secondo capitolo di rassegna della letteratura. Usare tabelle di sintesi dei paper esaminati (autore, anno, paese analizzato, ipotesi di ricerca, risultati ottenuti).

3. un ultimo capitolo inerente l’analisi empirica. In quest’ultimo capitolo deve essere ben spiegata la metodologia e gli obiettivi della ricerca, che dovranno tradursi in una o più ipotesi di ricerca. Scegliendo un contesto di analisi che potrebbe essere l’Italia o l’Europa dovrà essere svolto un lavoro di raccolta dei dati e analisi econometrica degli effetti. In questo modo si cercherà di rispondere alla domanda di ricerca inizialmente formulata nel primo capitolo.  

"Introduzione" e "conclusioni" dovranno essere redatte al termine dei tre capitoli, quando tutto è ormai svolto. Nell’introduzione, in 3-5 pagine bisogna spiegare l'oggetto della tesi, le motivazioni dell’interesse per l'argomento scelto, il modo in cui verrà studiato e la struttura del lavoro (descrizione in forma discorsiva dell'indice). Le conclusioni dovranno contenere una sintesi di tutto il lavoro e poi delle implicazioni per i manager e imprenditori che sarà possibile trarre dal lavoro empirico, oppure anche implicazioni per i policy maker. Inoltre, sempre nelle conclusioni sarà opportuno identificare i limiti dell’analisi empirica condotto e le direzioni che una futura ricerca potrà assumere per migliorare le conoscenze sul tema oggetto di studio.

La struttura su tre capitoli è un suggerimento di possibile percorso di sviluppo di tesi. Ma non è l'unico. E’ anche possibile strutturare la tesi in modo differente. Ad esempio, in tre capitoli, ognuno con obiettivi di ricerca diversi e analisi empiriche diverse. 

In fase di stesura, soprattutto per i primi capitoli, le difficoltà non mancano. Lo studente è chiamato per la prima volta a cimentarsi in un lavoro di tesi. Al fine di agevolare il lavoro, pertanto, sono di seguito riportate alcuni suggerimenti di metodo:

· concentrate l’attenzione sull’intero indice. Riflettete preliminarmente sui contenuti sui da esporre in ogni capitolo e poi in ciascun paragrafo all'interno di ciascun capitolo (predisponendo una "scaletta" provvisoria dei temi da trattare in capitoli e     paragrafi, nonché della loro sequenza, valutandone la congruità e la logica prima di iniziare a scrivere);

· leggere analiticamente il materiale bibliografico rinvenuto e "classificare" gli spunti che la lettura offre sulla base dell'indice concordato con il docente (collegare ogni capitolo/paragrafo della tesi, con le pagine dei testi/articoli consultabili per la stesura dello specifico capitolo/paragrafo);

· costruire il "progetto esecutivo" di ogni paragrafo, a partire dal titolo del paragrafo e dalla scaletta (da aggiornare, integrare e rivedere durante la lettura del materiale bibliografico e la raccolta dei dati) riflettendo sulla sequenza degli argomenti e sulla causalità logica;

In fase di stesura, è inoltre necessario rispettare i seguenti standard formali:

· Qualora nella tesi vengano riportati interi periodi di altri autori è necessario "virgolettare" quanto "copiato", citando - sempre fra parentesi – cognome Autore, Anno e numero di pagina. In ogni caso è necessario citare le fonti bibliografiche di riferimento, secondo gli standard internazionali (Autore, Anno - a fine periodo). La citazione nella stessa forma è necessaria anche per tabelle o figure ("Fonte: tratto da…"). La citazione è d'obbligo anche nel caso in cui le suddette (tabelle e figure) vengano "rettificate" dal candidato, con una locuzione del tipo "Adattato da… oppure Modificato da…."

· Le citazioni devono essere fatte all’americana; ad esempio, nel corpo del testo, così come pure in nota, indicando cognome autore e, fra parentesi, l’anno … Zingales (2000) … oppure se un’intera frase è riportata da un articolo, alla fine della frase aprire una parentesi e indicare, il cognome dell’autore e l’anno … (Zingales 2000). Se il contenuto di un’affermazione richiama il pensiero di più autori alla fine della frase aprire una parentesi e indicare, il cognome dell’autore e l’anno per ogni contributo in ordine decrescente … (Vishny 2004, La Porta et al. 2001, Zingales 2000).

· E' opportuno costruire periodi brevi e chiari, verificando completezza e consecutio temporum (è in genere utile una prima rilettura con amici o parenti che abbiano familiarità con la letteratura italiana, e che quindi possano essere severi giudici del vostro lavoro);

· E' consigliabile curare la fluidità di ogni paragrafo (collegare accuratamente i diversi periodi, curarne la sequenza logica)

· E' auspicabile l'uso della terza persona (singolare o plurale)......il plurale maiestatico è ormai desueto (evitare anche l'articolo davanti ai nomi - e ai cognomi - di persona)

La bibliografia, insieme al titolo e all'indice del lavoro, deve essere aggiornata costantemente e consegnata al docente ogniqualvolta viene prodotto un nuovo capitolo del lavoro.

Gli output intermedi consegnati al docente devono avere un "senso compiuto". A tale riguardo l'unità minima da sottoporre a verifica è il capitolo. Ogni capitolo va inviato al docente via e-mail (dopo aver controllato l'assenza di virus!).


Decalogo Tesisti

1)     E' fondamentale iscriversi subito al Dipartimento come tesisti, in modo da acquisire questo nuovo status e tutti i benefici derivanti.

2)     Ogni email al docente/relatore deve essere accompagnata dall’indice della tesi. Anche a pochi mesi dalla laurea.

3)     Un buon tesista, di fronte a un problema, chiede consiglio al docente già prospettando 2 o 3 soluzioni … sarà il docente a suggerire quale è corretta oppure a proporre una soluzione alternativa .

4)     Bisogna conoscere bene le banche dati e le possibilità di ricerca bibliografica presenti dal sito della nostra biblioteca: www.biblioteche.unical.it 

E’ il caso di impiegare una mezza giornata per conoscerle. 

5)     E’ consigliato pianificare la tempistica del lavoro di tesi attraverso un Gantt (il docente ne fornisce un format) in modo da essere stimolati a lavorare con obiettivi temporali precisi… la mancanza della data per sostenere un esame potrebbe rilassare troppo un tesista.

6)     Non è consigliato comunicare la propria presunta data di laurea a genitori e fidanzato/a, ci possono essere sempre imprevisti che potrebbero causare delusioni nei parenti.

7)     E’ consigliato usare l’interlinea singola per la formattazione del testo in word. Il docente riesce a correggere meglio il lavoro e lo studente ha meglio sott’occhio se nel suo lavoro sta seguendo una sequenza logica che rende la successione dei paragrafi quella corretta. Successivamente, dopo l’imprimatur finale del docente a tutto il lavoro, lo studente potrà formattare la tesi con interlinea 1,5, seguendo le indicazioni suggerite in questo stesso testo.

8)     La prima cosa da fare è la ricerca bibliografica in modo da individuare gli articoli di riferimento quale punto di partenza del lavoro. Leggere i contributi più importanti, suggeriti e in accordo con il docente. Quindi redigere una bozza di indice, con un maggiore grado di dettaglio per il primo capitolo. Dopo aver letto le letture è consigliabile impostare il contenuto del primo capitolo sotto forma di presentazione in power point, in modo da verificare se la sequenza degli argomenti che verranno illustrati nel testo word è quella corretta. Quindi si inizia a scrivere in word.

9)     L’unità d’analisi da sottoporre a correzione al docente è il capitolo. Eventuali semilavorati possono essere mostrati al docente che ne verifica la struttura logica ma non entra nel merito di forma e in dettaglio sul contenuto.


Norme redazionali:

Font: Times New Roman 12, testo giustificato.

Margini: tutti 2 cm
Rilegatura: 0,5 cm

Interlinea: 1,15 oppure 1,5

Titolo: centrato in grassetto maiuscolo, font 14, seguito da due interlinee in bianco;

Inserire i numeri di pagina.

Numerare figure e tabelle. Un primo numero identificativo del capitolo e un secondo del progressivo delle tabelle/figure (ad esempio, Figura 1.1, Figura 1.2, Figura 1.3 ecc mentre, passando al secondo capitolo, Figura 2.1, Figura 2.2 ecc). Figure e tabelle devono avere un titolo riportato prima delle stesse; se la figura/tabella deriva dal lavoro di altri è necessario citare gli autori nel titolo - es.: Figura 1.1: Il modello della catena mezzi-fini (Gutman, 1982); se la figura/tabella deriva dal lavoro di altri, ma è stata modificata in una o più parti, è necessario specificare, ad esempio riprendendo l’esempio precedente: adattato da: Gutman, 1982); se la figura/tabella deriva da un propria elaborazione, è necessario specificare: (ns elaborazione). Ogni figura/tabella riportata deve essere richiamata nel testo prima che la figura/tabella venga presentata; ad esempio “La tabella 1.2 mostra l’andamento delle vendite nel 2008…”. Evitare di chiudere paragrafi o sotto-paragrafi con una figura o una tabella.

 

Ricerche di articoli scientifici

Alla base della ricerca di materiale a supporto dello sviluppo della tesi ci sono soprattutto articoli tratti dalle seguenti riviste, ma anche manuali, monografie, rapporti di ricerca e atti concernenti convegni e conferenze sul tema.

Per la ricerca di articoli scientifici è preferibile utilizzare come primo strumento Google Scholar, effettuando ricerche (per parole chiave) guidata, di articoli pubblicati (soprattutto) su riviste internazionali (utilizzando la sezione del motore di ricerca google dedicata alle pubblicazioni accademiche, raggiungibile all’indirizzo Google Scholar). Per ricerca di working paper usare www.ssrn.com


Gestione delle citazioni e della bibliogragia

Tutti i riferimenti bibliografici citati nel testo devono comparire nella bibliografia che seguirà le seguenti regole.

Libri: Autore (anno), Titolo, Editore, Città.

Esempio: Costabile M. (2001), Il capitale relazionale, McGrawHill, Milano.

Articolo: Autore (anno), “titolo dell’articolo”, Nome della Rivista, volume (numero), pagine.

Esempio: Hirschman E., Holbrook M.B. (1982), “The experiential aspects of consumption: Consumer fantasies, feelings and fun”, Journal of Consumer Research, vol.9 (2), pp.132-140.

Per le references, ossia per citare opportunamente gli autori all'interno del lavoro scaricare il seguente software che si aggiunge in word e sopporta durante tutta la stesura del lavoro.

http://www.mendeley.com/download-mendeley-desktop/?utm_medium=email&utm_source=transactional&...

Video tutorial al seguente link

http://resources.mendeley.com/index.html

Attraverso tale software sarà facilissimo realizzare la bibliografia alla fine (automatico).

 

CONSIDERAZIONI GENERALI

Evitare i toni “giornalistici” o “trionfali”. Scrivere in modo tecnico (inserendo in nota, laddove necessario, la spiegazione dei tecnicismi) e, se possibile, scientifico.

Tutti i dati in testo o nelle tabelle devono riportare con esattezza la fonte e l’anno, cui i dati fanno riferimento, sotto la tabella o figura.

Avere cura di esprimere con esattezza le unità di misura nelle quali sono espressi i dati, sia nel testo che in tabelle/figure.

Le tabelle possono essere create e utilizzate anche come strumento di sintesi, in cui riportare elencazioni, classificazioni e simili che appesantirebbero la lettura del testo, o come schemi sinottici (da usare abitualmente) in cui riassumere le linee di svolgimento del testo.

È opportuno, ad esempio, creare delle figure che, attraverso un’asse temporale, descrivano cronologicamente l’evoluzione nel tempo (la storia) di un’impresa oppure le principali tappe strategiche aziendali. Qualcosa di simile potrebbe essere realizzato per sintetizzare da un punto di vista cronologico i principali paper scientifici su una tematica fino ad arrivare ad oggi.

Il grafico serve ad illustrare risultati e a rafforzare delle affermazioni fatte nel testo. Per tale motivo deve essere di agile interpretazione, oltre che affidabile. Fonte, unità di misura dei dati, valori sugli assi devono essere sempre indicati con estrema chiarezza e affidabilità.